Testamento

 

Il 26 ottobre 1853, undici anni prima della morte, Enrico Pirajno di Mandralisca redigeva il testamento olografo in virtù del quale destinava tutti i propri beni, detratti alcuni legati di minor conto, alla fondazione e al mantenimento di un liceo in Cefalù, e dal quale trae origine pertanto la Fondazione scolastica Mandralisca, antesignana della Fondazione culturale.

Con altri legati previsti nel testamento si provvedeva alla creazione di una scuola lancasteriana(*) notturna (cioè di una scuola serale) e al mantenimento, presso il Collegio di Maria di Cefalù, di una scuola lancasteriana(*) per le fanciulle, “nella quale … si insegnasse anche a scrivere”; si faceva obbligo inoltre al cappellano della Chiesa rurale di S. Ambrogio (piccolo borgo agricolo in territorio di Cefalù) di istruire i parrocchiani nel leggere, scrivere e far di conto. Il testamento rappresenta la sintesi più alta e matura del pensiero sociale del barone Mandralisca. Da un lato, egli era consapevole dello stato disastroso dell’istruzione pubblica nel regno delle due Sicilie e della penosa condizione di ignoranza e arretratezza in cui versavano le masse. Dall’altro comprendeva che le conquiste liberali del suo tempo a poco sarebbero servite senza un profondo rinnovamento della compagine sociale attraverso la promozione della pubblica istruzione e la crescita culturale della popolazione. Il rapporto scuola-educazione-società civile si delinea con chiarezza nelle pagine del testamento: la scuola è la via maestra per la formazione dell’uomo, di un individuo consapevole dei propri diritti e doveri, capace di esercizio razionale della libertà. Il sapere, tramite la scuola , è a servizio della società civile. Per i suoi ideali di rinnovamento sociale il Mandralisca è stato sovente accostato ad un intellettuale di primo piano del Risorgimento italiano, Carlo Cattaneo: in entrambi sono evidenti i rapporti con l’Illuminismo e il Positivismo, con il progetto di uomo illuminato e affrancato dalla ragione e dalla scienza. Un cambiamento del tessuto sociale è possibile per opera della scuola, la quale deve saper coniugare tradizione umanistica e ricerca scientifica, valori perenni e innovazioni tecniche.

Testo integrale del Testamento


(*) Il sistema bell-lancasteriano (così detto perché ideato dagli inglesi Bell e Lancaster) fu introdotto a Napoli nel 1817 dall'abate Scoppa e a Palermo, nel 1819, dall'abate Scovazzo. Secondo il suo indirizzo, l'insegnamento di base (elementare) veniva impartito in un'unica grande classe suddivisa in otto livelli, corrispondenti alle capacità acquisite dagli scolari, i quali si spostavano lungo i gradi predisposti in base ai miglioramenti o peggioramenti fatti registrare. Ad ogni livello era preposto un "monitore" (in genere un alunno del livello superiore), che sorvegliava l'andamento dell'istruzione e costituiva il tramite del passaggio da un livello all'altro. Un unico maestro era preposto all'intera classe, sorvegliandola, guidandola e intervenendo nei casi più difficili o laddove il monitore non era all'altezza di controllare il processo cognitivo e disciplinare.

 


 

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